Caratteristiche e dettagli

Vuoi conoscere tutti i migliori prodotti di questa regione? Clicca qui!

I terreni calcarei e argillosi di Carpino sono perfetti per la coltivazione delle fave. E non a caso proprio qui, da sempre, si coltiva una delle varietà più apprezzate di tutta la Puglia. Si produce in rotazione con il grano duro, le barbabietole da zucchero, i pomodori e i lupini.
La semina avviene nei mesi di ottobre e novembre. Non si concimano (anzi, la fava è una pianta che arricchisce il terreno di azoto) e non si trattano: le erbette infestanti si tolgono a mano. A giugno, quando le piante sono ingiallite, si falciano a mano e si legano in covoni (i cosiddetti manocchi) che si lasciano seccare sul campo. Nel frattempo si predispone un'area circolare (arij) bagnando il terreno, ricoprendolo di paglia e pressandolo. Lo scopo è quello di creare uno strato duro e compatto su cui poter lavorare. Nel mese di luglio, quando i manocchi sono ben secchi, si sistemano sull'arij (dopo aver eliminato la paglia) e, quando il sole è alto, si passa alla fase della pesa: un agricoltore sta al centro dell'area, mentre uno o più cavalli girano in tondo schiacciando i covoni. Quindi, con tradizionali forche di legno, si separano le fave dalla paglia. Per eliminare anche le particelle più minute, infine, si sollevano con pale di legno e si gettano in aria approfittando della brezza pomeridiana. Gli appezzamenti destinati alle fave di Carpino sono perlopiù molto piccoli - in media mezzo ettaro - e la produzione è quantitativamente modesta.
I produttori del Presidio coltivano anche lupini e olivi, da cui ricavano olio extravergine e olive da mensa.

Presidio sostenuto da
Parco Nazionale del Gargano
Responsabili del Presidio
Michele Palmieri, tel. 0884 997474 - 347 3159307 - mickpalm@tiscali.it
Giuseppe Placentino, tel. 0882 452109

Zone di produzione:  Comune di Carpino (provincia di Foggia).

Classificazione: 

Di dimensioni medio piccole e con una fossetta nella parte inferiore, la fava di Carpino è verde al momento della raccolta e, con il tempo, diventa color bianco sabbia. Tenera e saporita, tradizionalmente si cuoce nelle pignatte di terracotta sul fuoco dolce del camino. Si mangia come contorno - condita semplicemente con un filo di extravegine di oliva - oppure come primo piatto: cotta con erbe spontanee, con la zucca oppure con la carne di maiale. La tradizione abbina questi semplici piatti a un vino rosato; per rimanere sul territorio, si scelga un rosato di Castel del Monte. Il corpo e la spiccata acidità di questo vino contrastano con le note dolci della fava e della zucca, riequilibrando piacevolmente il palato.

DOP = Denominazione di origine Protetta
IGP = Indicazione Geografica Protetta
STG = Specialità Tradizionale Garantita

Descrizioni ed informazioni tratte da Slowfood, Qualivita, Agraria.org

ALtri prodotti

Sappada

Prodotto con latte vaccino intero ad elevato tenore di grasso. Per ottenerlo si porta il latte crudo...

MOZZARELLA

La mozzarella di tipologia tradizionale è un tipo di formaggio: fresco a pasta filata, molle....

Aglio trapanese

L’aglio è una pianta erbacea con foglia a forma di guaina e radici fascicolate. Il bulb...

(+39) 06 3338768

Prenota anche con Whatsapp o Telegram!

Via Flaminia, 638-640

a Roma Nord, nel cuore del Fleming

Aperitivo giovedi e venerdi!

18.30 - 20.300