Caratteristiche e dettagli

Vuoi conoscere tutti i migliori prodotti di questa regione? Clicca qui!

Pare sia stato Carlo V a introdurre i fagioli in Toscana, dopo la scoperta del Nuovo Mondo, donandoli a papa Clemente VII, al secolo Giulio de' Medici. Qui, oltre ai più diffusi Cannellini e Toscanelli, sopravvive ancora oggi la produzione di varietà più rare, il Coco Nano, ad esempio, e soprattutto, l'ottimo Zolfino.
Detto anche fagiolo del cento (perché seminato il centesimo giorno dell'anno) o fagiolo Burrino, lo Zolfino è piccolo, rotondo, giallo e ha la buccia sottile.
Si coltiva da sempre tra l'Arno e il Pratomagno, in provincia di Arezzo: a 250, 300 metri ma anche più in alto, fino a 600 metri. Ama i terreni poveri e non sopravvive in pianura, perché il suo apparato radicale - estremamente superficiale - non tollera il minimo ristagno d'acqua. Si semina generalmente in aprile, spesso sulle terrazze sotto gli olivi, in modo che l'acqua scivoli via, tra le pietre dei muretti a secco. Qualche anno fa il fagiolo Zolfino sopravviveva soltanto negli orti di pochi contadini: completamente scomparso dal mercato per problemi di quantità (la sua produttività è nettamente inferiore a quella delle varietà più diffuse) e di coltivazione (lo Zolfino è estremamente delicato, in particolare patisce le escursioni forti: i picchi di caldo estivi e le gelate primaverili). Poi, l'Associazione del fagiolo Zolfino del Pratomagno e l'Associazione Agricoltori Custodi hanno rilanciato la produzione. Il Presidio prosegue in questa direzione promuovendo la commercializzazione e il consumo di questa vecchia varietà autoctona.

Presidio sostenuto da
Provincia di Arezzo e di Firenze, Comunità
Montana del Pratomagno, Camera di Commercio di Arezzo
Responsabili del Presidio
Viviano Venturi, tel. 055 9172277 - agricoltoricustodi@virgilio.it
Luigi Giovannozzi, tel. 055 9705039 - info@ilfagiolozolfino.it

Zone di produzione:  Versante occidentale del Pratomagno: comuni di Castiglion Fibocchi, Latrina, Loro Ciuffenna, Terranuova Bracciolini, Castelfranco di Sopra, Pian di Scò (provincia di Arezzo) e comune di Reggello (provincia di Firenze).

Classificazione: 

I fagioli Zolfini sono piccoli, globosi, di colore giallino, con una macchia oculare più chiara. Hanno una buccia sottile, ma reggono la cottura molto bene (tre, quattro ore e oltre). Quando sono cotti, sono densi e cremosi e si sciolgono in bocca come burro. Si gustano lessi, conditi con un filo di extravergine (meglio se forte, intenso, fruttato) e adagiati su fette di pane toscano abbrustolito, oppure sono serviti come contorno della fiorentina.
Nelle famiglie usava - e usa ancora - cuocerli per una notte intera nel fiasco o in un tegame sistemato nel forno a legna, dopo aver sfornato il pane. Gli avanzi, il giorno dopo, sono perfetti per la ribollita.

DOP = Denominazione di origine Protetta
IGP = Indicazione Geografica Protetta
STG = Specialità Tradizionale Garantita

Descrizioni ed informazioni tratte da Slowfood, Qualivita, Agraria.org

ALtri prodotti

AGNELLO DI SARDEGNA

Gli agnelli devono essere allevati in un ambiente del tutto naturale, caratterizzato da ampi spazi e...

SAN STE'

Nella valle dell'Aveto la produzione di formaggio aveva sempre costituito la maggiore risorsa econom...

Radicchio variegato di Castelfranco

Il Radicchio Variegato di Castelfranco ha un cespo bello di forma e splendido di colori. Le foglie c...

(+39) 06 3338768

Prenota anche con Whatsapp o Telegram!

Via Flaminia, 638-640

a Roma Nord, nel cuore del Fleming

Aperitivo giovedi e venerdi!

18.30 - 20.300