Molli di pecora
Formaggio a pasta è bianca a struttura compatta, con presenza di occhiatura sparsa; la tessit...
I fagioli sono arrivati in Italia nella prima metà del XVI secolo, grazie a Carlo V di Spagna, sovrano di un vastissimo impero tra Europa, Africa e America. Le prime varietà (introdotte in Spagna in seguito alla scoperta delle Americhe) giungono a Roma come omaggio al Papa. Le origini della fagiolina partono prorio di qui. La sua coltivazione è attestata nel paese di Arsoli (provincia di Roma) già nel 1552: nella zona, si ripetevano spesso furti di fagiolina tanto che il Papa Giulio III si vide costretto a inviare due magistrati. Nei secoli successivi si è acclimatata perfettamente nella valle del Fosso del Bagnatore, alle pendici di Arsoli: esistono testimonianze della sua coltivazione in diversi documenti ed è protagonista di proverbi e canti tradizionali.
La pianta è rampicante e può raggiungere i tre metri e mezzo: per sostenere la sua crescita si usano perlopiù delle canne, ma in passato era coltivata in consociazione con il mais e sfruttava il supporto di questo cereale. Dai fiori bianchi nascono baccelli contenenti piccoli fagioli bianchi, a forma di rene, leggermente appiattiti.
La pianta richiede una grande quantità di acqua, ma le numerosissime sorgenti presenti in quest’area rendono umidi e facilmente coltivabili i piccoli appezzamenti a valle della cittadina. La raccolta è manuale, così come la battitura dei baccelli secchi, fatta con fruste di canna naturale.
La fagiolina di Arsoli è facilmente riconoscibile per la consistenza burrosa: se cotta a dovere, può essere schiacciata usando solo la lingua poiché la pelle è molto sottile. Mantiene la sua consistenza per molto tempo dopo la cottura, è facilmente digeribile, ricca di proteine ed è facile da utilizzare in cucina, non necessitando di ammollo.
Ad Arsoli si cucina nella pignatta di terracotta e si gusta in una zuppa con le ciciarchiole (quadrati di pasta fatta in casa) o in umido con cipolle, olio extravergine di oliva, pepe nero e pane raffermo.
Giampiero Cacchione
Arsoli (Rm)
Via Cesare Battisti, 3
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Gaetano Censi
Arsoli (Rm)
Via Pileria, 23
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Paolo Cerroni
Arsoli (Rm)
Via dei Massimo,15
tel. 333 9669828
Pietro Cerroni
Arsoli (Rm)
Via dei Massimo, 22
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Marco Gigli
Arsoli (Rm)
Via G. Matteotti, 15
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Angelo Masi
Arsoli (Rm)
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Mario Napoleoni
Arsoli (Rm)
Via G. Matteotti, 1
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Stefano Napoleoni
Arsoli (Rm)
Via Belmonte, 36
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Paolo Passarelli
Roma
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tel. 349 7544583
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Giuseppe Piacentini
Via Aprutina inferiore, 14
tel. 0774 920515 - 347 7958857
Bruno Rinelli
Arsoli (Rm)
Via Aprutina inferiore, 13
cristina8.5@hotmail.it
Francesco Tarquini
Arsoli (Rm)
Via Don Minzoni, 5
tel. 328 5732757
Zone di produzione: Territorio del comune di Arsoli, provincia di Roma
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a Roma Nord, nel cuore del Fleming
18.30 - 20.300
Classificazione:
Rimasta isolata in questa nicchia naturale della campagna di Arsoli, nella Valle del Fosso Bagnatore, la fagiolina ha rischiato l’estinzione negli ultimi decenni del secolo scorso, a causa delle basse rese. Si è salvata grazie alla determinazione di pochi anziani, che ne hanno custodito il seme, e alle istituzioni locali, che per oltre cinquanta anni le hanno dedicato una sagra. La protezione genetica è avvenuta anche grazie alla regola fondamentale, tramandata oralmente, di escludere quei semi nati da impollinazioni incrociate con altri ecotipi presenti in zona, facilmente riconoscibili perché di colore nero o screziato. Oggi un’associazione di produttori – che comprende anche alcuni giovani coltivatori - si sta impegnando a coltivarla e promuoverla.
DOP = Denominazione di origine Protetta
IGP = Indicazione Geografica Protetta
STG = Specialità Tradizionale Garantita
Descrizioni ed informazioni tratte da Slowfood, Qualivita, Agraria.org