Clementine del Golfo di Taranto
Il territorio che si affaccia sul Golfo di Taranto è da ritenersi ideale per la coltivazione ...
Il seme è piccolo e bianco come un chicco di riso. Coltivata da sempre sui terreni attorno al lago Trasimeno e diffusa fino agli anni Cinquanta del Novecento, in seguito la fagiolina è quasi scomparsa. L'area del lago ha subito infatti, da quel periodo in poi, un grave spopolamento delle campagne, e questa antica coltivazione, a differenza di altre che hanno consolidato il loro valore commerciale (mais, girasole, peperoni…) è andata progressivamente scomparendo. Colpa anche di una coltivazione lunga, faticosa e ancora tutta manuale: dalla semina alla raccolta fino alla battitura. La maturazione, inoltre, è scalare: i fagioli devono essere raccolti ogni giorno per un paio di settimane. Le piantine si sistemano nell'aia, si fanno essiccare e si battono con forche e bastoni. Poi, con i vagli si separano i semi e si insaccano.
Si tratta di una realtà molto piccola: la struttura delle aziende agricole è di tipo familiare e gli addetti non superano le tre unità, producendo, complessivamente, sette, otto quintali di fagiolina. Il Presidio sta lavorando per far conoscere questo prodotto, permettendogli di uscire dal mercato locale (oggi la vendita è perlopiù diretta) e stimolando così un piccolo incremento produttivo.
La Condotta Slow Food Trasimeno, in collaborazione con la Comunità Montana Monti del Trasimeno, le amministrazioni comunali, i produttori, le associazioni di categoria, la Facoltà di Agraria dell'Università di Perugia e altri enti ancora, sta elaborando un disciplinare di produzione: nel frattempo si è costituito un consorzio di produttori con relativo marchio.
Presidio sostenuto da
Comunità
Montana Associazione Comuni Trasimeno-Medio Tevere
Responsabili del Presidio
Sonia Chellini, tel. 075 8296430 - skelli@libero.it
Zone di produzione: Comuni di Castiglione del Lago, Città della Pieve, Corciano, Magione, Paciano, Panicale, Passignano sul Trasimeno, Piegaro, Tuoro sul Trasimeno (provincia di Perugia).
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a Roma Nord, nel cuore del Fleming
18.30 - 20.300
Classificazione:
È un fagiolo con forma ovale e minuscola e può essere di vari colori: il più diffuso è il bianco, ma c'è anche color salmone, nero e marrone. In bocca è tenero, burroso e particolarmente saporito.
Le ricette locali a base di fagiolina sono semplicissime: quella essiccata si mangia lessa con un po' di olio extravergine di oliva (magari quello rarissimo dell'isola Polvese, proveniente da un uliveto sperimentale che si trova proprio nel mezzo del lago Trasimeno), mentre quella fresca (il cornetto) si passa in tegame con pomodoro e aglio.
DOP = Denominazione di origine Protetta
IGP = Indicazione Geografica Protetta
STG = Specialità Tradizionale Garantita
Descrizioni ed informazioni tratte da Slowfood, Qualivita, Agraria.org