Caciofiore aquilano
Formaggio pecorino, di media stagionatura la cui produzione è legata ai pascoli di altura del...
È un po' più piccolo dei classici pecorini sardi (più stretto di diametro e più alto di scalzo). La crosta è sottile e di colore giallo paglierino, come la pasta. Caratteristica fondamentale della lavorazione, dopo la rottura della cagliata in grani minuti, è la lunga pressatura della massa (a volte con l'aiuto di rudimentali presse meccaniche). La pasta è morbida, grassa, untuosa e possiede una grande intensità all'olfatto e un sapore particolarmente aromatico. La stagionatura ideale è di cinque o sei mesi. Durante questo periodo le forme sono periodicamente rivoltate e lavate con acqua e salamoia e la superficie delle forme è unta con una miscela di olio e aceto. Si produce nel territorio di Osilo, ma anche in alcuni comuni limitrofi (Sassari, Ploaghe, Nulvi, Codrongianos, Tergu).
La realtà del pecorino di Osilo fortunatamente è ancora molto importante (i pastori che lo producono sono un centinaio) e il prodotto è unico, come unica e straordinaria è la ricotta mustia. Eppure la produzione è frammentata e decisamente ridotta rispetto alle potenzialità: la maggioranza dei pastori conferisce il latte a grandi caseifici e non possiede i locali e le attrezzature necessarie per la produzione e la vendita diretta.
Il Presidio vuole aiutare i casari a organizzarsi: riunendosi in un'associazione, dotandosi di strutture a norma e di un disciplinare di produzione. Insomma vuol fare emergere uno dei prodotti più interessanti della Sardegna, trasformandolo in un'opportunità di sviluppo - anche turistico - per un territorio splendido, ma poco valorizzato.
Presidio sostenuto da
Comune di Osilo, Gal Coros
Responsabile del Presidio
Giovanni Cherchi, tel. 079 960624 - 348 7429762 - giovanni.ch@tiscalinet.it
Zone di produzione: Comuni di Osilo, Ploaghe, Codrongianos, Tergu, Nulvi (provincia di Sassari).
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a Roma Nord, nel cuore del Fleming
18.30 - 20.300
Classificazione:
Il pecorino di Osilo non si differenzia dal classico pecorino sardo soltanto per la forma più piccola e più alta. La pressatura a cui viene sottoposto, infatti, gli conferisce una pastosità che si conserva anche con la stagionatura. I profumi sono quelli tipici del pecorino: note di lana, legno secco e, in qualche caso, di erbe aromatiche. In bocca vi sono invece differenze molto nette: è burroso, fondente, con buone note di nocciola tostata. Con il siero si fa la ricotta mustia: una ricotta a forma di pagnotta schiacciata dal colore ambrato e dal sapore intenso, fresco e leggermente affumicato (il nome “mustia” indica appunto il processo finale di affumicatura). Si mangia fresca, ma si presta anche a stagionature prolungate.
DOP = Denominazione di origine Protetta
IGP = Indicazione Geografica Protetta
STG = Specialità Tradizionale Garantita
Descrizioni ed informazioni tratte da Slowfood, Qualivita, Agraria.org