Burrino (Burro di siero)
Prodotto di siero di latte vaccino eccelle quello proveniente da razza Pdolica. Per la lavorazione s...
Il carciofo ha modeste quantità di vitamina C e buoni quantitativi di B; contiene mediamente il 2.5% di proteine ed il 9,5% di idrati di carbonio; ottime quantità di sali minerali di fosforo, buone di ferro e calcio; è ricchissimo di acqua (85%); produce circa 50 calorie per 100 gr. di prodotto edule. Stimola la secrezione della bile per via della cinarina, una sostanza contenuta principalmente nel gambo.
La carciofaia è perenne, ma normalmente i contadini la rinnovano dopo 2-3 anni di coltivazioni. Immense le quantità di carciofi che si producono nell’agro pianeggiante del ragusano, già a metà ottobre fino a primavera inoltrata. Per antica consuetudine si vendono “a mazzi”, in genere costituiti da 10, 12, od anche 25 carciofi a fascio. Superficie di produzione: 2.550 ettari.
Quintali prodotti: 522.500.
Il carciofo può essere consumato crudo - una volta eliminate le foglie esterne e tagliato a fettine sottili - in insalata, o ancora intingendo la base delle foglie in olio, sale e limone. Il maggior consumo prevede la cottura dei carciofi, ai quali in genere vengono preventivamente spuntate le foglie. Tra le ricette più antiche: carciofi arrostiti; carciofi infornati, carciofi ripieni, carciofi in tegame con limone, carciofi in pastella, carciofi in frittata, carciofi lessati e conditi con salmoriglio, carciofi in agrodolce, caponata di carciofi, sformato di carciofi, risotto ai carciofi.
Zone di produzione: Ragusa e la sua provincia.
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a Roma Nord, nel cuore del Fleming
18.30 - 20.300
Classificazione:
L’etimo ci viene dall’Arabo kharshuf. Pur essendo noto ai Romani, la sua coltivazione, non si sa il perché, fu abbandonata per lunghissimo tempo. Ricomparirà alla fine del Medioevo a seguito di grandi importazioni dall’Etiopia; se ne ha traccia prima in Toscana, poi nel Veneto. Nel XVI secolo si estenderà soprattutto in Sicilia, dove sembra abbia trovato il suo migliore habitat.
DOP = Denominazione di origine Protetta
IGP = Indicazione Geografica Protetta
STG = Specialità Tradizionale Garantita
Descrizioni ed informazioni tratte da Slowfood, Qualivita, Agraria.org