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Come per molti vitigni giunti in epoca antica in Italia, non è facile risalire alle origini di questo vitigno, anche se sin dal XVII secolo esistono testimonianze della bontà del vino dolce ottenuto con quest'uva. Nel secolo successivo, fu molto probabilmente il conte Fabio Asquini ad impegnarsi nella creazione di un mercato per un vino dolce da picolit, in alternativa al Tokay ungherese. Il nome prende origine molto probabilmente dalle piccole dimensioni dell'acino e del grappolo, ma anche dalla scarsità di produzione, dovuta fra l'altro al fenomeno frequente dell'acinellatura o aborto floreale. Per queste ragioni la coltivazione di questo vitigno è diventata sempre più scarsa, scomparendo dal Trevigiano, dal Bassanese e dal Vicentino, mentre è ancora radicata in Friuli nelle province di Udine e Gorizia. Per ovviare, almeno in parte, al problema dell'acinellatura, il picoli viene spesso impiantato insieme al verduzzo friulano per incoraggiare l'impollinazione incrociata. Fra i sinonimi più conosciuti, Piccolit, Uva del Friuli, Piccolito, Piccolito del Friuli.
Altre informazioni: Ha foglia media, pentagonale, trilobata o pentalobata; grappolo medio, piramidale, spesso provvisto di un'ala, da spargolo a molto spargolo; acino piccolo, ellissoidale, con buccia di medio spessore, consistente, ricoperta di abbondante pruina, di colore verde-dorato, leggermente punteggiata. Non ha esigenze particolari riguardo al clima e al terreno, mentre ha una scarsa produzione a causa della colatura e dell'acinellatura, dovuta ai fiori ginoidi a stami riflessi.
E' possibile eseguire anche una ricerca in ordine alfabetico se non si è sicuri dell'origine di un vitigno in prticolare, oppure utilizzare questo modulo per inserire la parte iniziale del nome:
Le informazioni sulle origini e caratteristiche dei vitigni sono state tratte dalle seguenti fonti:
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