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Vitigno a bacca nera il cui nome identifica un gruppo di uve nettamente diverse fra loro, coltivate prevalentemente nel Trentino, in Alto Adige e nel Veneto. Il tipo più comune e caratteristico è la negrara trentina. Fra gli ampelografi, l'Alberti (1896) indica delle "negrare" nella provinia di Verona, mentre il Pollini (1818) rileva coltivazioni di negrare in Valpolicella e in Vall'Illasi. In alcuni casi viene citata una negrara o negronza, che però è diversa dalla cultivar trentina e risulta sia stata utilizzata in passato intorno a Verona. Un vitigno, ormai scomparso, che aveva una notevole somiglianza alla negrara trentina era la negrera di Gattinara. Fra i numerosi sinonimi ricordiamo doleara, terodola o tirodola, negrara comune, negrara veronese, zoveana, dovenzana e, in Alto Adige, edelschwarze e keltertraube.
Altre informazioni: Ha foglia media, pentagonale (negrara trentina), quasi intera (negrara veronese), trilobata (negronza) o pentalobata; grappolo grande, piramidale allungato con una o due ali, compatto; acino medio-grande, sferoidale o leggermente schiacciato, con buccia spessa e resistente, ricoperta di abbondante pruina, di colore blu-nero. Ha buona produzione, soprattutto con l'utilizzo della pergola. Purtroppo, con l'innesto su piede americano (dopo l'attacco fillosserico), il vitigno ha aumentato fortemente la sua vigoria, cosa che non favorisce una buona qualità nel vino da essa ottenuto.
E' possibile eseguire anche una ricerca in ordine alfabetico se non si è sicuri dell'origine di un vitigno in prticolare, oppure utilizzare questo modulo per inserire la parte iniziale del nome:
Le informazioni sulle origini e caratteristiche dei vitigni sono state tratte dalle seguenti fonti:
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