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La prima notizia storica sulla presenza del vitigno Montepulciano in Abruzzo è contenuta nell'opera di Michele Torcia dal titolo Saggio Itinerario Nazionale pel Paese dei Peligni (Napoli 1793). Durante il suo viaggio, fatto nel 1792, l'archivista e bibliotecario di Re Ferdinando IV ebbe infatti modo di osservare il vitigno Montepulciano e di degustarne il vino nell'agro sulmonese, da lui definito per la feracità del suolo "la vera tempe dell'Italia". La provenienza di questo vitigno nell'area sulmonese resta sconosciuta ma, come afferma il Prof. Franco Cercone (ndr. Storico e studioso della materia), l'ipotesi più accreditata è che esso provenisse dal territorio del comune di Montepulciano, in Toscana, con il nome di Prugnolo, cambiato da subito in Montepulciano, secondo la consuetudine dell'epoca di chiamare con il nome geografico di provenienza i vini e spesso anche i relativi i vitigni.
A prescindere comunque dal vero luogo di provenienza sta di fatto che in Abruzzo nei primi decenni dell'ottocento il vitigno Montepulciano restò in splendido isolamento nella Conca Peligna, dove ebbe modo di rinnovarsi e di evolversi sotto il profilo ampelografico, come ci conferma Panfilo Serafini (Sulmona 1817-1864) nella Monografia Storica di Sulmona, apparsa nel 1854 a Napoli sul notissimo periodico Il Regno delle Due Sicilie Scritto ed Illustrato, quando dice: "Le viti più comuni sono il Montepulciano, sia primaticcio, sia cordisco, o tardivo ...".
La presenza del vitigno Montepulciano in terra d'Abruzzo risale quindi ad oltre due secoli. Qui, grazie al particolare microclima della regione, ha trovato le migliori condizioni per vegetare e produrre vini di grande valore, pieni, robusti e al contempo eleganti e profumati. Il Montepulciano si può quindi considerare a tutti gli effetti un vitigno autoctono abruzzese ed attualmente conta per circa il 50% della superficie vitata regionale, ossia circa 18.000 ettari.
Altre informazioni: È un vitigno a bacca rossa, mediamente vigoroso, con foglia medio-grande pentalobata, grappolo mediamente compatto di forma piramidale conica, spesso alato, acino leggermente ovoidale con buccia pruinosa e consistente. È un vitigno piuttosto tardivo, poiché la maturazione si colloca quasi sempre nella seconda decade di ottobre. In linea generale il vitigno Montepulciano dà un vino dal colore rosso rubino con riflessi violacei, profumi di viola, ciliegia, amarena, frutti di bosco, liquirizia e tabacco. Buono anche da giovane, è ben disposto per l'invecchiamento in bottiglia.
E' possibile eseguire anche una ricerca in ordine alfabetico se non si è sicuri dell'origine di un vitigno in prticolare, oppure utilizzare questo modulo per inserire la parte iniziale del nome:
Le informazioni sulle origini e caratteristiche dei vitigni sono state tratte dalle seguenti fonti:
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