Pecorino Romano
Il Pecorino Romano vanta origini lontane nel tempo: nei palazzi imperiali Romani era considerato il ...
Pochi trasformati vantano una così nobile ascendenza quale la colatura di alici: bisogna risalire infatti ai banchetti imperiali narrati da Plinio, dove il garum era protagonista indiscusso delle portate pantagrueliche di Apicio. Questo liquido ambrato, molto simile al garum romano, si ottiene dal processo di maturazione delle alici sotto sale, seguendo un antico procedimento tramandato di padre in figlio dai pescatori di Cetara e tuttora praticato in molte famiglie del borgo costiero. Oggi un disciplinare di produzione definisce le peculiarità del metodo classico. Regole semplici e tempi precisi: la materia prima di partenza è costituita dalle alici o acciughe pescate con la tecnica del "cianciolo" (con utilizzo della lampara) esclusivamente nel golfo di Salerno durante il periodo primaverile, dalla fine di marzo all’inizio di luglio. In questo periodo, per effetto delle peculiari condizioni delle acque del Golfo e della fase del ciclo vitale del pesce, le alici presentano un basso contenuto di grassi e sono particolarmente adatte al processo di salagione. Le acciughe, appena pescate, sono decapitate ed eviscerate ("scapezzate") a mano, e poi sistemate, con la classica tecnica "testa-coda" a strati alterni di sale ed alici, in un apposito contenitore in legno di rovere, il terzigno (un terzo di una botte). Completati gli strati, il contenitore viene coperto con un disco in legno (detto tompagno), sul quale si collocano dei pesi (di solito pietre marine). Per effetto della pressatura e della maturazione delle acciughe, un liquido comincia ad affiorare in superficie: mentre nel normale processo di conservazione delle alici viene prelevato ed eliminato, nella produzione della colatura ne costituisce l'elemento base. Raccolto progressivamente, viene conservato e sottoposto a un procedimento naturale di conservazione con esposizione alla fonte di luce diretta del sole estivo. Al termine del processo di maturazione delle alici (circa 4-5 mesi), in genere fra la fine del mese di ottobre e gli inizi di novembre, tutto è pronto per l'ultima fase: il liquido raccolto e conservato viene versato nuovamente nel terzigno ove le acciughe erano rimaste in maturazione. Attraversando lentamente i vari strati (di qui il termine colatura), ne raccoglie il meglio delle caratteristiche organolettiche, fino a essere recuperato, attraverso un apposito foro praticato nella botticella con un attrezzo detto vriale e trasferito in altro recipiente. Il risultato finale è un distillato limpido dal forte colore ambrato (quasi bruno-mogano) e dal sapore deciso e corposo: un'eccezionale riserva di sapidità che conserva intatto l'aroma della materia prima.
Presidio sostenuto da
Comunità
Montana Penisola Amalfitana
Responsabile del Presidio
Secondo Squizzato, tel. 089 261466 - 333 5609785 - squizzgio@tiscali.it - secondo.squizzato1@virgilio.it
Zone di produzione: Comune di Cetara (provincia di Salerno)
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a Roma Nord, nel cuore del Fleming
18.30 - 20.300
Classificazione:
All’inizio di dicembre, in tempo per le feste natalizie, la colatura di alici è pronta. Come un rituale antico: ogni famiglia se ne procura un po’ per condire gli spaghetti o le linguine, immancabili nelle cene della vigilia. Una tradizione vera, molto sentita, che ogni anno ricorda ai cetaresi la propria storia di popolo marinaro. La colatura di alici è un condimento peculiare che può essere anche usato al posto del sale per insaporire, le verdure fresche o lessate (patate, scarole, broccoli ecc.) e alcuni piatti di pesce.
DOP = Denominazione di origine Protetta
IGP = Indicazione Geografica Protetta
STG = Specialità Tradizionale Garantita
Descrizioni ed informazioni tratte da Slowfood, Qualivita, Agraria.org