Alici di menaica
C’è un’antichissima tecnica di pesca, un tempo diffusa su tutte le coste del Medi...
Il limone, in costiera amalfitana, è qualcosa di più di una semplice coltura. È, da almeno tre secoli, il motore trainante dell'agricoltura locale. È un elemento fondamentale del paesaggio: il verde e l'oro dei giardini di limoni sono i colori dominanti in costiera. È un elemento dell'architettura rurale: tre milioni di metri cubi di costruzioni, tra terrazzamenti e fabbricati agricoli. È uno strumento imprescindibile per la tutela dell'assetto idrogeologico della zona: il sistema di terrazzamenti e canalizzazioni assicura un controllo costante sui flussi delle acque, sia piovane sia sorgive. Ricco il patrimonio di varietà locali, selezionate nei secoli dal paziente lavoro dei contadini amalfitani: Sfusato di Amalfi, Gloria di Amalfi, Limone di Maiori, Ovale di Sorrento, Limone di Procida. In particolare, le origini del limone Sfusato Amalfitano, un ecotipo derivato dalla cultivar Femminiello Comune, risalgono addirittura a epoca romana. Dalle rovine della città di Pompei infatti, distrutta dalla eruzione del Vesuvio nel 79 d.C., e precisamente sulle pareti della Casa del Frutteto, sono emersi, mirabilmente conservati, affreschi raffiguranti una pianta di limoni nei cui frutti alcuni esperti hanno riconosciuto i tratti caratteristici dello Sfusato.
Nonostante questo immenso patrimonio storico e culturale, la limonicoltura amalfitana è in crisi, per una serie di ragioni: gli elevati costi di produzione, che non trovano un riscontro nei prezzi di vendita troppo bassi, la concorrenza delle grandi piantagioni siciliane e le difficoltà nel reperire manodopera qualificata. Il Presidio, che affianca nella sua attività il Consorzio Valorizzazione Limone Costa d'Amalfi, si propone di far apprezzare al consumatore le differenze qualitative che contraddistinguono la produzione amalfitana. Altro fondamentale obiettivo è aumentare la quota di limoni amalfitani destinati alla trasformazione, attualmente intorno a un misero 5% del totale.
Presidio sostenuto da
Provincia di Salerno
Responsabile del Presidio
Gaetano Marrone, tel. 335 8412222
Marco Aceto, tel. 347 1437979 - igpamalfi@tiscali.it
Vito Puglia, tel. 329 8321284 - vitopuglia@virgilio.it
Zone di produzione: Comuni di Amalfi, Cetara, Conca dei Marini, Furore, Maiori, Minori, Positano, Praiano, Ravello, Scala, Tramonti, Vietri sul Mare (provincia di Salerno).
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a Roma Nord, nel cuore del Fleming
18.30 - 20.300
Classificazione:
I limoni amalfitani, e lo Sfusato in particolare, hanno caratteristiche qualitative del tutto particolari: una recente ricerca condotta dal Dipartimento di Ingegneria Chimica e Alimentare dell'Università di Salerno ha evidenziato il maggior tenore (in certi campioni, addirittura il doppio) di composti aromatici rispetto ai limoni comunemente in commercio. Di forma allungata (da qui il nome “sfusato”), ha buccia di colore particolarmente chiaro, un aroma e un profumo intensi grazie alla ricchezza di oli essenziali e terpeni. La polpa è succosa e acida, con bassa presenza in semi. Ha sempre avuto un ruolo importante nella preparazione di dolci e gelati, il suo aroma è il tocco da maestro in molti piatti della cucina mediterranea; risultati straordinari si ottengono nella preparazione del tradizionale limoncello.
DOP = Denominazione di origine Protetta
IGP = Indicazione Geografica Protetta
STG = Specialità Tradizionale Garantita
Descrizioni ed informazioni tratte da Slowfood, Qualivita, Agraria.org