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Lambrusca o Lambruschino nel Roero, ma da non confondersi con la Lambrusca di Alessandria o con altri Lambruschi extra-regionali. Il nome di Uvalino è utilizzato nell'Astigiano, mentre nel Canavese questa cultivar è stata ritrovata con il nome di Curnaiola. Il Neretto di Marengo, vitigno tradizionale della piana e delle colline dell'Alessandrino, è da identificarsi molto probabilmente con l'Uvalino, anche se presenta rispetto a quest'ultimo lievi differenze ampelografiche. Nel Tortonese è talora chiamato Freisone.
Altre informazioni: L'Uvalino è un vitigno assai rustico (forse da questo il nome di Lambrusca), di maturazione tardiva. L'uva, ricca di estratto e colore, non teme la pioggia autunnale e rimane sana a lungo, senza essere attaccata da muffa o marciume. Per questo era tradizionalmente utilizzata per "'ncapplé", cioè per rifermentare le vinacce rimaste nel torchio dopo l'ottenimento del vino normale. Questa aggiunta di zuccheri, ma soprattutto di estratto e colore, permetteva ancora di ottenere un vino o un vinello da non disdegnare per il consumo famigliare. Qualcuno ha provato a vinificare oggi uve di Uvalino in purezza: ne ha ottenuto un vino neutro di profumo, molto colorato, tannico e ruvido, con una nota amara
E' possibile eseguire anche una ricerca in ordine alfabetico se non si è sicuri dell'origine di un vitigno in prticolare, oppure utilizzare questo modulo per inserire la parte iniziale del nome:
Le informazioni sulle origini e caratteristiche dei vitigni sono state tratte dalle seguenti fonti:
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a Roma Nord, nel cuore del Fleming
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