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Conosciuto anche come Uva d'Oro, questo vitigno pare sia stato importato dalla Francia verso la metà del ‘500. Le sue barbatelle - narra la leggenda - sembra fossero parte della dote nuziale della principessa Renata di Francia, sposa nel 1528 di Ercole II d'Este, durante il ducato del padre Alfonso I. Periodo questo di massimo splendore della casata degli Este, grande cultrice della buona tavola come testimoniato in quegli anni dal grande scalco di corte Cristoforo da Messisbugo nel suo libro "Banchetti, composizione di vivande e apparecchio generale" del 1549.
Un tempo diffuso nella zona lungo il Po, da Parma a Ferrara, veniva tradizionalmente utilizzato negli uvaggi con i Lambruschi, ai quali aggiungeva colore oltre a una moderata tannicità.
Altre informazioni: L’utilizzazione del nome FORTANA per molti autori potrebbe derivare dalla “forza” e vigoria del vitigno oltre che dalla sua naturale predisposizione a preferire terre forti ed argillose. Discreta produttività e pertanto un logico grado alcolico modesto, portano questo vino ad un perfetto matrimonio con i piatti tipici locali generalmente calorici e saporiti, quali salumi in genere, culatello ed in particolare spalla cotta di San Secondo. È ormai secolare la tradizionale
E' possibile eseguire anche una ricerca in ordine alfabetico se non si è sicuri dell'origine di un vitigno in prticolare, oppure utilizzare questo modulo per inserire la parte iniziale del nome:
Le informazioni sulle origini e caratteristiche dei vitigni sono state tratte dalle seguenti fonti:
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a Roma Nord, nel cuore del Fleming
18.30 - 20.300