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Malgrado il sinonimo, è coltivato quasi esclusivamente nel Pinerolese.
Germoglio: apice bianco verdastro, cotonoso; foglioline apicali nettamente piegate a coppa, di colore bianco verdastro con lievi sfumature rosate, inferiormente cotonose; foglioline basali piegate a coppa, di colore verde chiaro con sfumature bronzate, inferiormente molto lanuginose. Il tralcio erbaceo ha lievi striature rosate e tratto apicale a pastorale.
Altre informazioni: Gli scritti dell'epoca prefillosserica non parlano di Bonardina nel Pinerolese nè in provincia di Torino e si deve dunque pensare che questo vitigno sia stato introdotto più recentemente. Ha sviluppo vegetativo equilibrato ed elevata produttività, dovuta sia ad una buona fertilità (anche a livello delle gemme basali) che alla dimensione del grappolo. Tende un poco ad alternare la produzione, che peraltro è sempre abbondante. Attualmente l'uva viene vinificata insieme ad altre uve nere del Pinerolese, e soprattutto con quella della Bonarda piemontese, che è pure presente in quell'area.
E' possibile eseguire anche una ricerca in ordine alfabetico se non si è sicuri dell'origine di un vitigno in prticolare, oppure utilizzare questo modulo per inserire la parte iniziale del nome:
Le informazioni sulle origini e caratteristiche dei vitigni sono state tratte dalle seguenti fonti:
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a Roma Nord, nel cuore del Fleming
18.30 - 20.300